Ridge è volato in cielo, in silenzio, come polvere di stelle impalpabile, una scia di luce verso un buio sconosciuto, dove ricongiungersi con tutti gli angeli senza nome, quelli che persone come me e Betty si ostinano a proteggere, forse perchè anche noi vittime di un cuore che non vuole cessare di battere.
Occhi grandi, il mio piccolo Ridge, portato al Canile dai volontari tanto ammirati delle grandi associazioni e lasciato lì, nelle mie mani, io tanto criticata e offesa dalle "Grandi firme" del jet set animalista.
Lasciato dentro la sua gabbia, tutto rannicchiato ad attendere che qualcuno si accorgesse di lui.
Subito soccorso e curato dai veterinari del Canile Sanitario di L'Aquila è stato portato da Betty in una clinica di sua fiducia per potergli fare analisi e cure che noi non potevamo offrirgli.
Lì è stato amato, curato, coccolato e per un po' ha potuto camminare felice su un prato per assoporare i suoi ultimi istanti di vita.
Il piccolo Ridge ha voluto realizzare il mio desiderio, vederlo morire felice. Era martoriato nel corpo e nell'anima, la malattia lo ha divorato ma l'indifferenza di tutti lo ha ucciso ancora prima di morire.
Betty, Anna e i veterinari che si sono occupati di lui gli hanno donato un ultimo anelito di vita, poi ci ha lasciato per raggiungere una soffice nuvola dove dormire in pace.
E io sono ancora qui a piangere altre lacrime e a cercare la forza di tirarmi indietro per non soffrire più.
Ma domani è un altro giorno e sicuramente alla Asl verrà qualche altro "insostituibile volontario" a portare un altro Ridge e io dovrò raccogliere di nuovo le forze per poter trovare un posto dove vivere o morire in pace, anche a lui.