Il Centro - Cronaca di L'Aquila 30 Novembre 2005
Prima condanna per l'abbandono di un cane
Ammenda di 700 euro. La LeAL: il randagismo colpa di persone irresponsabili
L'Aquila. Il tribunale dell'Aquila ha condannato un residente di una frazione del comune capoluogo, per aver abbandonato una cagna con 5 cuccioli. "Si tratta del primo caso, all'Aquila, di una sentenza di questo genere", afferma Elvira Damiani, responsabile della LeAL aquilana, " che punisce a dovere coloro che rappresentano i primi responsabili della piaga del randagismo".
"La soddisfazione", sottolinea la Damiani, "non è tanto per la pena che il giudice ha comminato, vale a dire un'ammenda di 700 euro, oltre alle spese di giudizio (il fatto accadde prima ancora che entrasse in vigore la legge che ha inasprito le sanzioni per gli abbandoni e i maltrattamenti agli animali e ha introdotto anche la reclusione) , quanto perché, dopo anni di battaglie da parte dei volontari animalisti, finalmente si raccolgono i primi frutti delle azioni mirate a reprimere gli autori degli abbandoni. La sentenza, infatti, deve essere interpretata come un monito a chi ritiene che disfarsi di un cane - comportamento esecrabile e che finisce inevitabilmente per pesare sull'intera collettività - sia un fatto poco più che normale", afferma Elvira Damiani.
La vicenda risale a circa due anni fa, quando un incrocio di Siberian Husky, con i suoi cuccioli, venne abbandonato nelle campagne tra Paganica e Bazzano. "La LeAL", conclude la Damiani, "una volta ricevuta la segnalazione, intervenne per prestare i soccorsi del caso e, interpellando alcuni residenti, riuscì ad ottenere delle informazioni che mise a disposizione dei carabinieri di Paganica, i quali risalirono alla persona ritenuta responsabile del gesto".